In questi giorni abbiamo appreso con preoccupazione del ricovero di Vittorio Sgarbi, un uomo che – al di là dei ruoli, delle polemiche e delle luci della ribalta – ha sempre rappresentato una voce libera, appassionata, spesso scomoda, ma profondamente legata all’anima culturale del nostro Paese.
La notizia della sua depressione ha colpito molti. Anche me.
Perché, prima che personaggi pubblici, siamo persone. Perché la fragilità non risparmia nessuno, nemmeno chi ha sempre mostrato forza, carisma e coraggio nel dire la propria.
E allora, da uomo prima ancora che da segretario nazionale del Codacons, voglio lanciare un appello sincero:
Vittorio, esci da questo momento buio. Torna tra la gente. Vieni da noi, al Codacons, a raccontare cos’è davvero l’arte: quella che consola, che illumina, che riscatta.
Abbiamo bisogno di te, della tua passione, della tua capacità di scuotere le coscienze, di accendere la curiosità.
In un Paese sempre più confuso e smarrito, l’arte può essere cura. E tu lo sai meglio di chiunque altro. Hai il dono della parola, della memoria, dello sguardo che sa restituire senso alle cose.
Ti aspettiamo come critico, come uomo, ma soprattutto come amico.
In questo tempo difficile, serve più che mai chi sa parlare di bellezza e di verità.
E noi, Vittorio, siamo con te.
Francesco Tanasi