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Sigarette elettroniche: tra rischi nascosti e allarme giovani

di Alessio Vitanza

Secondo un’indagine DOXA del 2023, in Italia il 2,5% della popolazione utilizza sigarette elettroniche, con un incremento recente rispetto agli anni precedenti. La maggior parte degli utenti (86%) è un fumatore duale, che utilizza sia sigarette tradizionali che elettroniche. Sebbene queste ultime emettano meno sostanze tossiche rispetto alle sigarette tradizionali, contengono comunque composti potenzialmente dannosi, come formaldeide e acetaldeide, con evidenze scientifiche che suggeriscono aumenti dei rischi per malattie respiratorie e cardiovascolari. Un report europeo del 2023 ha identificato 107 sostanze cancerogene e 32 mutagene (capaci di alterare il DNA) nel vapore delle e-cig, mentre uno studio condotto dall’American College of Cardiology, nell’aprile 2024, su 175.000 adulti, ha collegato il vaping a un maggiore rischio di insufficienza cardiaca e infarto miocardico.
Da attenzionare, inoltre, la combinazione di sigarette elettroniche e tradizionali che sembra aumentare i rischi per la salute fino al 40% rispetto all’uso esclusivo di sigarette tradizionali.
Last but not least, la nicotina contenuta nelle e-cig provoca effetti simili a quella delle sigarette tradizionali. Studi italiani hanno inoltre evidenziato che chi passa dalla sigaretta tradizionale a quella elettronica ha un rischio 3-4 volte maggiore di ricadere nella dipendenza. Ma c’è di più! Le sigarette elettroniche possono anche fungere da “ponte” verso il fumo tradizionale, con un rischio significativamente maggiore di dipendenza per i giovani che iniziano a svapare.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha sottolineato che le e-cig non sono efficaci per smettere di fumare e che il marketing delle stesse attrae i giovani, contribuendo a un aumento allarmante dell’uso tra i minori (13-15 anni), in particolare in Italia, che secondo il “Global Youth Tobacco Survey” (GYTS), un sistema di sorveglianza condotto su adolescenti di età compresa tra 13 e 15 anni in 75 paesi nel mondo, nel 2019 ha ottenuto un triste primato, facendo registrare il più alto tasso di adolescenti che hanno provato le e-cig almeno una volta (55%), un fenomeno preoccupante, considerando che l’uso delle sigarette elettroniche può facilitare il passaggio al fumo tradizionale.

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