Il Policlinico “Paolo Giaccone” punta a incrementare ulteriormente l’attività di cardiochirurgia. Il Commissario Straordinario, Maria Grazia Furnari, ha, infatti, affidato le funzioni assistenziali alla professoressa Calogera Pisano.
Con l’ospedalizzazione, e dunque l’equiparazione alla qualifica di dirigente medico, che attua concretamente il principio di inscindibilità dell’attività assistenziale da quella di didattica e ricerca che caratterizza le aziende ospedaliere universitarie, Pisano entra a pieno titolo nel team guidato da Vincenzo Argano, direttore dell’unità operativa di Cardiochirurgia.
“Sono sicura – dichiara la manager dell’AOUP – che la Professoressa Pisano, dato il suo percorso formativo, l’esperienza e l’entusiasmo, sarà una risorsa inestimabile per la nostra struttura e per i nostri pazienti”.
La professoressa Pisano, dopo la laurea e la specializzazione in Cardiochirurgia presso l’Università di Palermo nell’aprile 2013, ha maturato il suo percorso accademico a Roma presso l’università Tor Vergata, dove è Direttrice della Scuola di Specializzazione in Cardiochirurgia e Presidente del Corso di Laurea in Tecniche della Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare. Nel suo curriculum anche una lunga esperienza all’estero dove ha svolto un training di Cardiochirurgia presso il Papworth Hospital NHS Foundation di Cambridge e presso il Royal Sussex County Hospital di Brighton.
Ha conseguito il dottorato internazionale in “Microbiologia, Immunologia, Malattie Infettive e dei Trapianti” presso l’Università di Roma “Tor Vergata” nel gennaio 2021.
È autrice di circa 100 pubblicazioni scientifiche, di cui 75 articoli scientifici pubblicati su riviste di rilevanza nazionale ed internazionale e ha partecipato a 1070 interventi cardiochirurgici, in 200 dei quali come primo operatore.
“Il mio obiettivo – afferma la professoressa Pisano – è quello di riattivare la parte accademica dell’unità operativa di cardiochirurgia e di riaprire la scuola di specializzazione per la formazione dei cardiochirurghi del futuro. A tal fine vorrei creare una rete formativa e di ricerca di eccellenza, instaurando rapporti di collaborazione con altre sedi universitarie e con colleghi di altre discipline, a cominciare dai genetisti, gli anatomo patologi e i radiologi, e al contempo portare avanti i programmi di cardiochirurgia minivansiva e microinvasiva implementando le tecnologie e la robotica”.