Il Congresso Nazionale SIOD, tenutosi ad Isola delle Femmine (PA) con il patrocinio della Regione Sicilia, ha segnato un punto di svolta nell’approccio strategico all’Odontoiatria convenzionata, evidenziando le connessioni tra malattie dentali e patologie sistemiche cronico-degenerative. Le proposte elaborate durante il congresso sono frutto del lavoro congiunto di dirigenti degli uffici competenti dell’Assessorato alla Salute, del Presidente della Commissione Albo Odontoiatri di Palermo, dei rappresentanti dell’odontoiatria convenzionata regionale, dei presidenti di società scientifiche accreditate e di relatori di livello nazionale e internazionale.
Il congresso ha approfondito l’importanza della salute orale e delle cure dentali essenziali nella prevenzione di importanti patologie sistemiche. Numerosi articoli pubblicati, tra cui quelli selezionati dai partecipanti, hanno sottolineato questo legame. Secondo il recente documento dell’OMS, “La salute orale è lo stato della bocca, dei denti e delle strutture orofacciali che consente agli individui di svolgere funzioni essenziali, come mangiare, respirare e parlare.” La salute orale è quindi parta integrante della salute generale e supporta la partecipazione degli individui nella società.
La prevalenza globale delle patologie orali è stimata al 45%, superando quella di qualsiasi altra patologia non trasmissibile. In Italia, la prevalenza delle principali malattie orali è significativa: la patologia cariosa sui denti decidui varia tra il 33,4% e il 41,4%, sui denti permanenti tra il 30,6% e il 35,6%, la malattia parodontale grave tra il 10,6% e il 19,6%, l’edentulismo tra il 26,2% e il 34,1%, e il cancro alla bocca ha un’incidenza tra il 5,4% e l’8,1%. Entro il 2030, l’obiettivo dell’OMS è ridurre la prevalenza di queste patologie del 10% e garantire che l’80% della popolazione abbia accesso a servizi odontoiatrici essenziali.
Durante il congresso, è stata evidenziata l’importanza di un approccio integrato alla salute orale e generale della popolazione, che deve avvalersi del contributo significativo degli studi odontoiatrici convenzionati, in integrazione alla limitata offerta dell’odontoiatria pubblica. Una percentuale significativa della popolazione rinuncia alle cure odontoiatriche per motivi economici, rivolgendo la propria attenzione a strutture private convenzionate o a studi odontoiatrici gestiti da liberi professionisti.
Nel 2019, solo il 4,5% dei cittadini italiani con più di 15 anni e il 5,7% di quelli con più di 65 anni si sono rivolti a strutture pubbliche per cure odontoiatriche. Inoltre, il 5,7% dei cittadini con più di 15 anni e il 5,7% di quelli con più di 65 anni non ha effettuato visite o trattamenti dentistici per motivazioni economiche, mentre il 13% degli over 15 e il 19,6% degli over 65 ha ritardato o rinunciato a prestazioni odontoiatriche a causa delle liste d’attesa. Questi dati confermano le disuguaglianze territoriali, con un notevole svantaggio per il Sud Italia e le Isole.
Il congresso ha visto la partecipazione di dirigenti degli uffici competenti dell’Assessorato, del Presidente della Commissione Albo Odontoiatri di Palermo e dei rappresentanti dell’odontoiatria convenzionata regionale, oltre a presidenti di società scientifiche accreditate e relatori di livello nazionale e internazionale. I temi trattati hanno incluso l’innovazione e la sostenibilità nel sistema sanitario regionale, con un focus sulla formazione e aggiornamento degli operatori alle moderne tecnologie dentali e sulla sicurezza di utenti e professionisti.
Questi due giorni di intenso dibattito hanno portato a proposte concrete che SIOD presenterà alla X Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati.
Le raccomandazioni per l’Odontoiatria convenzionata sul piano regionale comprendono la creazione di un tavolo tecnico permanente per attuare programmi di prevenzione della parodontite e del carcinoma orale; la formulazione di un programma tipo con obiettivi specifici, sedi ambulatoriali convenzionate, risorse umane dedicate e un iter di screening e follow-up.
Si propone inoltre il ritorno alla precedente autorizzazione sanitaria rilasciata dai Comuni, con procedure semplificate per studi odontoiatrici in forma singola o associata e ambulatori, la definizione di un organico minimo per le strutture odontoiatriche e la specificazione delle terapie erogabili per tipologia.
Vista la grave situazione di sofferenza delle strutture private accreditate, si propone l’adeguamento delle tariffe per prestazioni odontoiatriche maggiormente penalizzate, la destinazione di fondi per l’adeguamento delle tariffe all’ISTAT e l’inserimento di nuove prestazioni nel tariffario regionale.
“Abbiamo prodotto un documento di eccezionale valore scientifico, epidemiologico e strategico – ha sottolineato il dott. Francesco Romano, vice segretario regionale del SIOD-. Non esagero nel dire che questo documento, se preso in considerazione dagli organi e dalle autorità competenti, ha il potenziale di salvare molte vite umane e di riformare il bilancio sanitario delle regioni, attualmente appesantito dai costi delle patologie connesse alla mancanza di prevenzione e di salute orale, quali diabete, ictus, artrite reumatoide, gravidanze a rischio e Alzheimer. Desidero ringraziare i relatori del Congresso e il Comitato Scientifico che hanno contribuito alla stesura finale del documento. Per la relazione finale, ci siamo avvalsi anche del contributo di Consulenti della Commissione Albo Odontoiatri – ha concluso -, ricercatori dell’Università di Milano – come la Prof.ssa Barenghi del Dipartimento di Scienze Biomediche sotto la direzione del Prof. Spataro – e di Società Scientifiche accreditate presso il Ministero della Salute”.