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martedì, Dicembre 3, 2024
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Medici Specialisti Convenzionati: stop alle prestazioni dal 20 di ogni mese

“La montagna ha partorito il topolino. Apprezziamo lo sforzo del Dottor Iacolino dirigente generale della programmazione ma quello che ha proposto è assolutamente insufficiente”. Lo affermano i rappresentati del Cimest (Coordinamento Intersindacale Medicina Specialistica di Territorio), il presidente Salvatore Calvaruso ed i coordinatori Domenico Garbo e Salvatore Gibiino, commentando l’ultimo incontro che si è tenuto oggi a Palermo.
“Si tratta precisamente di 302 milioni di aggregato con un aumento irrisorio 8 milioni per abbattere le liste di attesa di solo 69 prestazioni LEA, Le risorse sarebbero così in totale 310 – affermano Calvaruso, Garbo e Gibiino – mentre ne servono almeno 350. Purtroppo nostro malgrado saremo costretti giorno 20 di ogni mese a sospendere per esaurimento dei budget l’erogazione delle prestazioni in convenzione. Il paziente dovrà pagare le prestazioni di tasca sua”.
E aggiungono: “Non è stata nemmeno valutata la nostra proposta di trasferire le enormi risorse pari a 800 milioni destinate al pubblico che esegue solo il 30% delle prestazioni verso chi ne esegue il 70% con appena 310 milioni.
Ci sono settori, vedi la Fisiatria, dove eroghiamo il 92% delle prestazioni dell’intera Sicilia che così verranno definitivamente sottofinanziate.
Riguardo la prevenzione, anche qui c’è stata una fumata nera perché saranno dati 10 milioni di euro ai dipartimenti di prevenzione delle ASP le quali dovranno redigere i progetti, dovranno valutare l’aggregato da spendere, e così nel frattempo arriveremo a dicembre se non oltre. Accadrà quindi come gli altri anni, Infatti addirittura dal 2008 aspettiamo ancora il concretizzarsi di questi progetti.
“A questo punto – concludono Calvaruso, Garbo e Gibiino – lo stato di agitazione non è più delle sigle sindacali ma dei malati siciliani e saranno loro a giudicare le azioni di questo governo. Registriamo inoltre che già il Codacons si è attivato nel valutare azioni da intraprendere a favore dei malati siciliani che non possono accedere alle cure condividendone le loro proposte”.

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