LISTE DI ATTESA E CUP – PER L’ASSESSORATO TUTTO PERFETTO – PECCATO CHE NELLA VITA REALE NON FUNZIONA NIENTE
LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA (LEA): Sotto-erogati in Sicilia, lo denuncia la Corte dei Conti e la Sentenza 233 della Corte Costituzionale che bacchetta la Regione Sicilia diffidandola a non distrarre somme dai LEA (livelli di assistenza) stornando ingenti somme destinate alle prestazioni sul territorio per pagare i mutui contratti dalla politica. Così scrive il Sole 24 ore nel suo articolo: ” GIU’ LE MANI DAI LEA PER PAGARE I MUTUI”
CUP: Ci lasciano perplessi gli articoli pubblicati ieri da diversi giornali su dichiarazioni assessoriali: CUP UNICO TRA PUBBLICO E PRIVATO” ed ancora “VISITE ANCHE NEL WEEKEND”. Nella vita reale invece quando si telefona al CUP si aspetta ore, se rispondono per poi sentirsi prenotati nel 2015. Al SOVRACUP inviano i pazienti da Catania a Enna, da Messina a Caltanissetta e così via. I così detti VIAGGI DELLA SPERANZA. Le prestazioni disponibili nei CUP sono solo quelle del pubblico con una presenza delle prestazioni del privato accreditato sotto il 10% nella maggior parte delle ASP.
APERTI NEL WEEKEND: a 100 euro/ora, un turno di 8 ore pagato 800 euro !?!?!? Questo si chiama sperpero di denaro pubblico in quanto nel privato accreditato costa 10 volte di meno (vedi tabella).
Il Privato accreditato eroga 42 milioni di prestazioni con uno stanziamento di 303 milioni di euro ad un costo di 7,21 euro a prestazione.
Il pubblico eroga 12 milioni di prestazioni con uno stanziamento di circa 727 milioni di euro ad un costo di 60,58 euro a prestazione. Destinati ad aumentare grazie alle generose tariffe di 100 euro/ora per i weekend
VEDI TABELLA
Il privato accreditato inoltre eroga in extra budget non retribuito circa 50 milioni di euro/anno da oltre 10 anni che da quest’anno non potrà più erogare stante gli aumenti vertiginosi del costo della vita.
Questo è il vero fabbisogno per abbattere le liste di attesa.
La Regione invece stanzia al privato accreditato solo 8 milioni di euro per abbattere solamente 69 prestazioni su un totale di circa 400.
Sorgone pertanto da parte di CIMEST delle critiche sulla inadeguata programmazione sanitaria territoriale.
Critiche che qui si elencano:
- dove è scritto che l’abbattimento delle liste d’attesa è solo per 69 prestazioni mentre il Piano Regionale per il governo delle liste di attesa (PRGLA) decreta che esse sono tutte quelle dei primi accessi? A quanto pare Il neuroleso non ha diritto di curarsi in quanto la sua patologia non rientra nelle 69 prstazioni? Così come l’infartuato recente non ha il diritto di riabilitarsi e lo stesso dicasi per il fratturato? E la lista potrebbe continuare all’infinito.
- Ed i 30 milioni di euro destinati nel 2023 agli ambulatori pubblici a cosa sono serviti se le liste si continuano ad allungare? Forse a pagare straordinari a 100 euro/ora?
- Perché non si comprende che con una prestazione erogata dal pubblico se ne possono erogare ben 10 nel privato accreditato e quindi azzerare le liste di attesa?
E se di accordi dobbiamo parlare come riferisce in un articolo il Dirigente Generale
- Perché non si parla dei 10 milioni di euro che dovevano essere destinati alla prevenzione secondaria dei poveri malati siciliani?
- Perché i pazienti non possono prenotare le nostre prestazioni nei CUP dato che per il 90% non sono presenti?
- Perché la Sicilia comunica dati distorti al Ministero facendo credere che ha poche liste di attesa dato che le nostre non risultano nei CUP?
- E questa “sottostima” non danneggia ulteriormente gli eventuali fosndi che il Ministero mette a disposizione per abbattere le liste di attesa?
- E nell’accordo non vi era scrittto che i budget ci dovevano essere assegnati entro il 15 giugno e che ad oggi, da parte delle ASP, non si è sottoscritto alcun contratto? E pertanto ne disconosciamo gli importi? Continuando ad erogare prestazioni gratis?
- Lo stesso dicasi per questi 8 milioni destinati ad abbattere le liste di attesa ma che sono solo nella mente della Regione in quanto ad oggi ne disconosciamo come saranno gestiti.
Gli accordi si osservano integralmente e non solo per quello che conviene.
Queste sono le risposte che Cimest si attende e non il politichese che tutto dice ma niente attua.