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Il Consenso Informato: un pilastro del Diritto alla Salute e alla Libertà di Scelta

Il consenso informato rappresenta uno dei cardini fondamentali della relazione tra medico e paziente, nonché un diritto imprescindibile sancito a livello costituzionale e normativo. Esso consente a ogni individuo di compiere scelte consapevoli riguardo alla propria salute, sulla base di informazioni chiare, comprensibili e complete. Questo principio è stato formalizzato in Italia dalla Legge n. 219 del 22 maggio 2017, che ne definisce le modalità di applicazione e i principi cardine.
Il consenso informato è l’autorizzazione consapevole che il paziente esprime, dopo aver ricevuto informazioni dettagliate sulla diagnosi, sulla prognosi, sui benefici e rischi dei trattamenti, sulle alternative terapeutiche disponibili e sulle conseguenze di un eventuale rifiuto. Come sancito dalla Cassazione civile, sentenza n. 27751/2013, il consenso deve essere espresso, mai presunto o tacito, libero da coercizioni e preceduto da un’informazione esplicita e comprensibile.
Il medico, come ribadito dalla Cassazione civile, sentenza n. 9807/2018, ha il dovere di promuovere una relazione di fiducia con il paziente, fornendo spiegazioni comprensibili e complete, rispettando l’autonomia decisionale del paziente e documentando adeguatamente il processo di acquisizione del consenso. Questo principio è fondamentale per tutelare il diritto del paziente all’autodeterminazione e garantire una pratica medica etica e trasparente.
Nonostante la sua centralità, il consenso informato può essere derogato in alcune situazioni specifiche, come nelle emergenze che mettono a rischio la vita del paziente, nei trattamenti sanitari obbligatori o quando il paziente non è in grado di esprimere la propria volontà.
Un altro aspetto importante è la responsabilità risarcitoria in caso di violazione del consenso informato. Come evidenziato dalla sentenza del Tribunale di Milano n. 10461/2015, la lesione del diritto all’autodeterminazione può dar luogo a un risarcimento, anche in assenza di danni fisici, qualora il paziente subisca una violazione del proprio diritto di scelta. La giurisprudenza più recente, come la sentenza del Tribunale di Milano n. 83/2022, ha rafforzato l’importanza del consenso informato, sottolineando che una sua violazione può comportare conseguenze risarcitorie, anche in presenza di danni fisici di lieve entità.
Il consenso informato non è solo un obbligo legale, ma anche un atto di rispetto per la dignità e l’autonomia del paziente. La sua corretta applicazione richiede un equilibrio tra aspetti formali e sostanziali, garantendo trasparenza, fiducia e una piena tutela dei diritti del paziente nel contesto della pratica medica moderna.

Francesco Tanasi
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