Negli ultimi giorni alcuni illustri giornalisti e giornaliste, in verità anche alcuni rappresentanti del Governo, si sono occupati delle criticità della Sanità Italiana, ovviamente a chiacchiere. Hanno dissertato dei problemi dei Pronto Soccorso, dei reparti ospedalieri, della Medicina del Territorio e immancabilmente dei Medici di Medicina Generale. Sono state messe in evidenza le difficoltà dei Medici Ospedalieri, dei colleghi che operano nei Pronto soccorso e di tutti gli Operatori Sanitari, sottolineando, come oggettivamente innegabile, che non si possono attribuire responsabilità ai professionisti che lavorano nelle strutture ospedaliere che anzi vengono e aggiungo devono essere considerate vittime di un Sistema che non funziona. Ma quando si tratta l’argomento Medici di Famiglia, analizzando le cose che non vanno bene o che potrebbero essere migliorate, le illustri menti pensanti e sapienti, conoscitori di tutto lo scibile umano, non si astengono dal denigrare una intera categoria di professionisti, traendo spunto da singoli episodi, più o meno veri o riferiti da qualche leone da tastiera che si sfoga sul web. Documentarsi è facoltativo. Conta solamente fare clamore. Gioco pericoloso perché aizza l’opinione pubblica contro una categoria di lavoratori che in realtà fa enormi sacrifici. Prima vi erano fondati sospetti, a questo punto abbiamo certezza che si vuole distruggere il Servizio Sanitario Nazionale e per farlo ci sono due modi vecchi come la storia dell’umanità, dividere e trovare un capro espiatorio su cui riversare tutte le responsabilità. Anche questo vecchio gioco: attaccare il più debole per distrarre dalle malefatte dei potenti.
Vincenzo Piso
Medico di Medicina Generale