Prevenzione, protezione, consapevolezza e benessere digitale. Sono questi i capisaldi della “Carta di Palermo”, le cui basi sono state buttate a Palazzo dei Normanni durante il convegno “Nomofobia, sindrome da disconnessione e nuove forme di dipendenza” e che sarà implementata con i suggerimenti che arriveranno alla casella di posta elettronica scriviamola@cartadipalermo.it.
Il convegno segue una proposta di legge che punta a vietare i cellulari e le apparecchiature digitali fino a tre anni di vita e a limitarne l’uso negli anni successivi.
Istituzioni, esperti, migliaia di studenti con i loro insegnanti di più di 200 scuole si sono collegati da tutta la Sicilia per fare il punto sulla nomofobia o ‘NO Mobile Phone PhoBIA’, ovvero la paura smisurata di rimanere disconnesso, lontani dal proprio smartphone, a tal punto da sperimentare sensazioni fisiche come la mancanza di respiro, vertigini, tremori, sudorazione, battito cardiaco accelerato e nausea.
Tutti d’accordo su un punto: servono nuove regole per contenere i danni prodotti dall’abuso degli smartphone e più informazione sui comportamenti protettivi e intelligenti per potersi difendere.
Per il presidente dell’ordine Toti Amato la proposta di legge “è finalmente un segnale importante, considerato che nessun manuale diagnostico ignora ancora un disturbo così pericoloso per la salute, nonostante sia largamente presente, soprattutto tra i più giovani”.
“Il tema ci riguarda tutti perché incide su tutte le relazioni, soprattutto quelle familiari” ha aggiunto Amato. Che ha rilanciato poi il vademecum di precauzioni diffuso già nel 2019 grazie al progetto pilota Stop-Phone dell’Omceo, inserito nel Piano regionale di prevenzione dell’assessorato Salute della Regione siciliana, in cui si segnalavano interventi urgenti sul fronte tecnologico, educazionale e normativo”.