di Bruno Messina
I recenti fatti di cronaca hanno indotto il Governo a introdurre nuove misure per contrastare le aggressioni al personale sanitario, fenomeno purtroppo sempre più in crescita. Infatti, il Consiglio dei Ministri ha approvato poche ore fa il decreto legge proposto dal Ministro della Salute Schillaci e contenente provvedimenti mirati a tutelare maggiormente il personale medico e le strutture sanitarie.
Tra le novità principali:
– Pene più severe: chi danneggia strutture sanitarie o socio-sanitarie rischia fino a cinque anni di carcere e una multa di 10.000 euro. Se l’aggressione coinvolge più persone, la pena sarà ulteriormente aggravata.
– Arresto differito: è introdotto l’obbligo di arresto differito per chi aggredisce il personale sanitario, aumentando così la deterrenza.
– Videosorveglianza potenziata: verranno introdotte linee guida congiunte tra Ministero della Salute e Ministero dell’Interno per il miglioramento delle misure di videosorveglianza nelle strutture sanitarie, con l’obiettivo di prevenire e documentare episodi di violenza.
In particolare, il decreto legge modifica gli articoli 380 (arresto obbligatorio in flagranza) e 382 bis (arresto in flagranza differita) del codice di procedura penale. Viene esteso l’arresto obbligatorio in flagranza anche agli atti di violenza che causano lesioni personali ai professionisti sanitari o che producono danni ai beni destinati all’assistenza sanitaria, con la conseguente compromissione del servizio pubblico erogato dalle strutture. Inoltre si introduce l’arresto obbligatorio in flagranza, anche “differito”, ossia nelle quarantotto ore successive alla condotta delittuosa provata attraverso documentazione video fotografica. Viene modificato anche l’articolo 365 del codice penale prevedendo una pena aggravata per chi danneggia beni mobili o immobili all’interno o nelle pertinenze di strutture sanitarie o socio-sanitarie residenziali o semiresidenziali, pubbliche o private, compresi beni di medici e personale sanitario: reclusione da uno a cinque anni e multa fino a 10.000 euro e la pena è aumentata se il fatto è commesso da più persone riunite.
Queste misure riflettono l’urgenza di intervenire per proteggere i professionisti della sanità e garantire la sicurezza all’interno degli ospedali e delle altre strutture assistenziali. Auguriamoci che servano da deterrente a prevenire fatti di violenza inaudita.
Bruno Messina
Avvocato, Presidente del Codacons Siracusa, Vice Presidente Codacons Sicilia