Le infiltrazioni articolari di cortisone sono una comune pratica medica utilizzata per trattare diverse condizioni infiammatorie e dolorose dell’apparato osteoarticolare. Possono essere particolarmente efficaci per problemi come artrosi in fase algica, artriti, tendiniti, borsiti e altre patologie muscoloscheletriche. Tale tecnica è spesso criticata e discussa e sono quindi opportune alcune considerazioni.
1. Efficacia. Le infiltrazioni di cortisone possono ridurre significativamente il dolore e l’infiammazione in modo rapido, spesso entro pochi giorni dall’iniezione. Questo può migliorare di molto la qualità della vita del paziente, permettendo una maggiore mobilità e funzione.
2. Durata dell’effetto. L’effetto delle infiltrazioni può variare da poche settimane a diversi mesi. Tuttavia, non sono una soluzione permanente e potrebbero essere necessarie iniezioni ripetute nel tempo.
3. Rischi e effetti collaterali. Come qualsiasi trattamento medico, le infiltrazioni di cortisone non sono prive di rischi. Possibili effetti collaterali includono infezioni, dolore nel sito di iniezione, atrofia cutanea, aumento transitorio della glicemia, e, a lungo termine, potenziale degenerazione dei tendini e delle articolazioni se usate eccessivamente sia relativamente ai dosaggi che ai tempi tra i vari eventuali cicli. Gli specialisti spesso limitano il numero di infiltrazioni di cortisone in una data articolazione o area del corpo, generalmente consigliando non più di tre o quattro iniezioni all’anno, per minimizzare il rischio di danni ai tessuti.
4. Considerazioni individuali. La decisione di utilizzare le infiltrazioni di cortisone deve essere sempre personalizzata, tenendo conto della specifica condizione medica del paziente, della sua storia clinica e della risposta ai trattamenti precedenti.
In generale, le infiltrazioni di cortisone possono essere considerate parte utile di un approccio terapeutico multidisciplinare, ma devono essere utilizzate con attenzione e sempre sotto la supervisione di un medico esperto.