a nostra società è affetta da una malattia cronica: la disaffettività. L’affetto, che deriva dal latino adfectus (cioè “fare qualcosa per”), è correlato al cibo in modo inscindibile. Proprio affetto e cibo ci accompagnano e ci sostentano nel cuore e nel corpo sin dal primo giorno di vita e, se non nutrito da entrambi, il corpo si ammala e poi muore.
In tale contesto, per il paziente fragile tutto assume una dimensione ancora più delicata e, malgrado i progressi fatti soprattutto negli ultimi anni, tra le esigenze primarie di oggi è ancora poco evidente l’attenzione nutrizionale verso chi ne ha bisogno.
Il “To care” ed il “To cure” dovrebbero quindi rappresentare un unico “leitmotiv” di chi ha a cuore la salute dei pazienti che soffrono problematiche così delicate.
Da questi temi prenderà spunto l’ottava edizione delle “Giornate catanesi di nutrizione clinica”, in programma venerdì 21 e sabato 22 giugno al centro fieristico Le Ciminiere di Catania.
L’evento, dal titolo “Il cibo e la malattia”, è organizzato dal dott. Sebastiano Percolla, presidente della Fondazione “Cenestesi Academy”, con il patrocinio di Sinpe (Società italiana di nutrizione artificiale e metabolismo), Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Catania, SINUC (Società italiana di nutrizione clinica e metabolismo), SID (Società italiana di deglutologia) e CIPOMO (Collegio italiano dei primari oncologi medici ospedalieri).
Sarano due giornate dedicate all’importanza della nutrizione nel corso di tutta la vita, offrendo una riflessione e un impegno a una maggiore consapevolezza alla malnutrizione volta a concretizzare il concetto di “umanizzazione delle cure”, spesso abusato nella sua essenza e non percepito dal paziente e dalla comunità.