Lo aveva annunciato già nelle settimane scorse Francesco Tanasi, Giurista e Segretario Nazionale Codacons, lo Tsunami legale contro malasanità e liste d’attesa nella sanità pubblica con la mega apertura nell’isola di 350 sportelli “INFO POINT SALUTE CONSUMATORI”.
Tanasi spiegava che il problema delle attese eccessive per effettuare visite e analisi specialistiche nonostante le promesse in Sicilia non era stato risolto e l’attuale situazione di grave crisi spingeva una fetta sempre più larga di cittadini a rivolgersi alla sanità privata, pagando di tasca propria le prestazioni.
L’avvocato Bruno Messina – Vice Presidente Regionale Codacons – annuncia di aver con un esposto portato il servizio della trasmissione “Fuori dal Coro” sul tavolo del Procuratore della Repubblica di Ragusa e della Corte dei Conti.
“Il Codacons – spiega l’avvocato Messina – si riferisce al servizio andato in onda qualche giorno fa che è uno di quelli che difficilmente si dimenticano, perché mostra ancora una volta le incoerenze della Sicilia, e in particolare del suo settore sanitario. Infatti, se non ci si può curare a causa della carenza di mezzi è un conto, ma se invece questi ci sono e non vengono utilizzati è un altro conto. E quando il mancato uso è connesso alle lentezze burocratiche ci si indigna maggiormente, in quanto si comprende bene che l’inerzia dell’Amministrazione Pubblica provoca gravi danni alla salute dei siciliani. D’altra parte – continua Messina – la trasmissione televisiva ha raccontato che in un Ospedale, il Maggiore-Baglieri di Modica, esistono due TAC inutilizzabili dai pazienti: una di queste è nuova ma inattiva da sette mesi (manca il verbale di consegna) e un’altra non funziona. Inoltre, l’inchiesta ha rivelato che due acceleratori lineari del reparto di Radioterapia all’Ospedale Paternò-Arezzo di Ragusa, acquistati per le cure dei malati oncologici, sembra siano destinati a rimanere impacchettati per l’inadeguatezza dei locali volti ad ospitarli. Insomma, emergono fatti, secondo l’avvocato Bruno Messina, sui quali la magistratura deve indagare, individuando i responsabili, che hanno costretto molti malati a rivolgersi alle cure a pagamento. In passato, afferma Bruno Messina, per combattere le inefficienze del sistema sanitario abbiamo chiesto alla Corte dei Conti di valutare come venivano spesi i fondi destinati alla sanità siciliana, adesso chiediamo alla magistratura contabile di valutare se l’acquisizione di beni da parte delle ASP giustifichi tempi così lunghi per l’utilizzo delle strumentazioni e alla Procura della Repubblica di Ragusa chiediamo di aprire un’indagine per le possibili fattispecie di interruzione di pubblico servizio e omissioni di atti d’ufficio”, conclude il Vice Presidente Regionale Messina.