di Marcello Scifo
La terapia farmacologica tradizionale per il trattamento di una temperatura corporea elevata (superiore a 38°) si è sempre basata sull’utilizzo del paracetamolo. Purtroppo con la pandemia da Covid 19 si è sviluppata la crescente abitudine da parte della popolazione all’eccessivo e precoce utilizzo dei più comuni e classici Fans (antinfiammatori non steroidei), come l’ibuprofene ed il ketoprofene per abbassare la temperatura febbrile. Si tratta di farmaci molto efficaci per il trattamento del dolore e dell’infiammazione, ma il cui uso in caso di iperpiressia può risultare non indicato, perché a rischio di nascondere l’evoluzione di possibili infezioni batteriche anche gravi (vedi bronchiti e polmoniti). Invece l’uso del paracetamolo in caso di soggetti con febbre, in assenza di sintomatologia a carico delle vie aeree superiori ed inferiori, è sicuramente la scelta migliore e più sicura consigliata dal medico di famiglia.
Il dosaggio del paracetamolo da utilizzare in pazienti di età superiore ai 12 anni è quello di un grammo per tre volte al giorno (3 grammo al dì), soglia terapeutica da non superare per prevenire l’insorgenza di possibili effetti collaterali. L’azione esclusivamente centrale del paracetamolo risulta essere efficacemente preventiva delle crisi epilettiche febbrili nei bambini, per cui è preferibile utilizzarlo sempre in caso di rialzi della temperatura corporea. Il prevalente assorbimento di questo farmaco a livello duodeno-digiunale determina un’assenza di effetti negativi gastrici, e la possibilità di utilizzarlo anche nel soggetto anziano con comorbidità e politerapie in corso, anche a base di anticoagulanti. Le uniche controindicazioni all’uso del paracetomolo riguardano i pazienti con problemi al fegato (epatopatie) e gli alcoolisti. I falsi messaggi lanciati sul web e soprattutto sui social, volti all’utilizzo di un dosaggio più basso della molecola (500 grammi), sono da non tenere in considerazione. Il farmaco deve essere somministrato ad un dosaggio maggiore (15 mg/Kg) per essere più rapidamente assorbito dall’organismo, in modo da agire più rapidamente e potere essere efficace con una maggiore durata.